Masa è uno dei personaggi più ricorrenti nella serie La via del grembiule. Si presenta come un giovane con capelli biondi pettinati in modo disordinato. Ha occhi castani e porta gli orecchini ad entrambi i lobi delle orecchie ed una catena d'oro al collo. Il suo stile di abbigliamento è casual ma sempre con camicie molto vistose. Cosa comune a molti yakuza.
Caratterialmene è un giovane allegro e spesso dedito a creare disordine ovunque vada. Molto legato a Tatsu combina spesso dei guai.
Cose che non tutti sanno su Masa
Questa è l'immagine del personaggio.
– Masa è un ragazzo piuttosto debole sia fisicamente che caratterialmente. Per questo motivo, come yakuza, non ha una grande credibilità e viene spesso deriso dagli altri.
– Spesso lo si vede andare in giro con diverse bende perché viene malmenato o perché si fa del male cercando di fare le cose più disparate.
– Fedele alla yakuza, decide di rimanere tale anche dopo che la sua gang è andata dispersa.
– Una volta incontrato nuovamente Tatsu, Masa decide di seguirlo nel suo percorso di casalingo per apprendere il più possibile da lui.
– Per Masa, Tatsu è come un fratello maggiore. Oltre ad ammirarlo, quindi, cerca di imitarlo in tutto. E ciò al punto da arrivare a fare cose che non c'entrano niente con la yakuza.
Analisi del personaggio
Masa è uno dei personaggi che appaiono più spesso nella serie de La via del grembiule. Oltre ad aver lavorato con Tatsu come yakuza, è infatti molto affezionato all'uomo.
Dopo un incontro casuale e l'iniziale senso di abbandono dovuto alla scelta di Tatsu di cambiar vita, dedice quindi di seguirne le orme, certo che anche in quel modo ha comunque tanto da apprendere. Sbadato e sempre in grado di mettersi nei guai, dimostra di essere una brava persona e di avere, principalmente bisogno di affetto.
È inoltre molto legato ai suoi ideali per i quali cerca semrpe di seguire le regole. E questo anche se i suoi modi sbadati lo portano spesso a combinare più casini che altro. Cosa per cui tende sempre a rivolgersi a Tatsu in cerca di aiuto.
