Oetsu Nimaiya è uno dei personaggi della famosa serie di Bleach. Si presenta come un giovane con i capelli scuri e lungi che tiene raccolti in un mohawk. Estremamente magro, indossa sempre degli occhiali da sole, la veste da shinigami e una sorta di lungo giubbino arancione e senza maniche.
Caratterialmente appare sempre allegro e scherzoso ma in grado di tornare subito serio quando deve parlare di zanpakuto. Inoltre ha l'abitudine di parlare spesso usando degli slang. In alcune circostanze è anche solito mettersi a parlare per anagrammi o usando parole inglesi.
Cose che non tutti sanno su Oetsu Nimaiya
Questa è l'immagine del personaggio.
– Oetsu Nimaiya è uno dei cinque shinigami della guardia reale ed è noto anche per il suo titolo di Dio della spada.
– Inventore delle Asauchi è anche responabile del modo in cui si evolvono in zanpakuto entrando strettamente in contatto con le detiene.
– Oetsu Nimaiya è conosciuto per essere l'unico in grado di riforgiare una zanpakuto rotta anche quando è nello stato di bankai.
– Il nome della sua zanpakuto è Sayabuse che significa “che resta nella guaina”. I suoi poteri sono sconosciuti ma pare non sia in grado di accontentare del tutto Nimaiya poiché è così affilata da non poter essere inserita in nessuna guaina.
– Poiché la sua zanpakuto non può essere portata in giro neanche nella Soul Society, viene tenuta sempre immersa in una vasca con all'interno del liquido gelatinoso.
Analisi del personaggio
Oetsu Nimaiya è uno degli shinigami di Bleach. Sarcastico, allegro e sempre socievole è un abile conoscitore delle zanpakuto. Si tratta infatti di uno degli argomenti che lo spingono a tornare immediatamente serio. La sua conoscenza su queste armi lo porta a saperle riparare anche quando sono in un'altra forma.
Tra le altre cose Oetsu Nimaiya è anche in grado di individuare e riconoscere ogni spada presente nella Soul Society. Sebbene sia in grado di lavorare al meglio con le zanpakuto, ha seri problemi con la sua. Cosa che lo rende frustrato, sopratutto per l'impossibilità di riporla in una guaina. Cosa della quale si lamenta spesso.
