A rischio la carriera cinematografica di Lars Von Trier

Il controverso regista Lars Von Trier, non smette mai di stupire. Dal 2011 ha dato inizio a una sorta di voto di silenzio in seguito al caos suscitato da una sua infelice battuta su Susanne Bier e Adolf Hitler durante la conferenza stampa di Cannes di Melancholia.

Oggi finalmente Lars Von Trier si è concesso in un’intervista rilasciata al quotidiano danese Politiken, in cui ha rivelato di aver intrapreso da tempo un trattamento riabilitativo per disintossicarsi dall’alcol e dalle droghe.

Lars Von Trier ha confessato che bere una bottiglia di vodka al giorno lo ha aiutato a entrare in una sorta di mondo parallelo, toccando i massimi picchi di creatività: a suo dire quasi tutti i suoi film sono stati scritti sotto l’influsso dell’alcol.

Pare inoltre che l’abuso di sostanze, lo aiutasse a tenere a bada l’ansia nei momenti di stress, oltre che a velocizzare il processo di sviluppo e scrittura dei suoi film.

Ora che si è completamente disintossicato, il regista Lars Von Trier teme di non essere in grado di produrre ottimi film:

“Non so se potrò fare altri film, e questo mi preoccupa. Non c’è espressione creativa di alto valore artistico che sia stata prodotta da ex alcolisti ed ex drogati. Chi si interessa a un membro dei Rolling Stones che non si ubriaca o a un Jimi Hendrix senza eroina?”.

Per finire il suo capolavoro Dogville, gli servirono solo 12 giorni e molti aiuti stupefacenti, mentre per Nymphomaniac e la sobrietà, sono stati necessari 18 mesi. 

C’è chi ha messo in discussione le parole dell’eccentrico Lars Von Trier poichè potrebbe essere l’ennesima mossa pubblicitaria. In ogni caso critica e pubblico dovranno farsene una ragione: meglio non mettere più a repentaglio la propria vita, e rischiare un pò di successo.

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Redazione PCTV