Catherine Deneuve è una musa del cinema. Una donna molto attraente, che ha stregato pure il regista Roger Vadim e l'attore italiano Marcello Mastroianni. La sua carriera, che copre un arco temporale di più di 60 anni, è costellata di pietre miliari e di capolavori della storia del cinema. Per ricordarne solo una minima parte: Repulsione di Roman Polanski, Bella di Giorno di Luis Bunuel, Josephine di Jacques Demy, La mia droga si chiama Julie di Francois Truffaut, La cagna di Marco Ferreri, Miriam si sveglia a mezzanotte di Tony Scott, Dancer in the Dark di Lars Von Trier, Asterix & Obelix al servizio di Sua Maestà di Laurent Tirard, Quello che so di lei di Martin Provost e La verità di Hirokazu Kore-eda.
Catherine Deneuve: i film che l'hanno resa celebre
Come si diceva, i ruoli per cui la Deneuve, classe 1943, ha avuto enorme successo, sia di critica sia di pubblico, sono tantissimi. L'attrice francese, famosa per pellicole che sono diventate nel corso del tempo dei veri e propri monumenti della settima arte, è nota per le sue collaborazioni fisse con registi molto importanti, tra cui Roger Vadim (da cui ha anche avuto un figlio) e Luis Bunuel. Tra i film di Bunuel con la Deneuve spicca Bella di Giorno, la cui interpretazione dell'attrice è elencata nelle 100 miglior interpretazioni di tutti i tempi secondo il Premiere Magazine. Nel 1992 è stata candidata al premio Oscar alla miglior attrice per il film Indocina.
Catherine Deneuve: la "bella di giorno" che ha conquistato Mastroianni
L'attrice francese, dal punto di vista della sua vita privata, ha avuto relazioni sentimentali con diversi importanti personaggi dello spettacolo. La storia d'amore tra lei e il regista Roger Vadim ne è un esempio (i due hanno lavorato insieme in Il Vizio e la Virtù). Catherine Deneuve e Marcello Mastroianni, invece, hanno avuto una delle relazioni che hanno fatto più parlare all'epoca. Con il famoso attore italiano la Deneuve ha dato alla luce nel 1972 una figlia, Chiara Mastroianni. È stata sposata, però, una sola volta, dal 1965 al 1972, con il fotografo britannico David Bailey.
