Il Covid-19 arriva già al cinema. Il regista iraniano Mostafa Keshvari ha diretto il film Corona, un thriller psicologico che racconta la fase iniziale dell'epidemia. Ambientato in Canada, a Vancouver, dove vive Keshvari, questo instant movie di 63 minuti sceglie una prospettiva e un set davvero singolari per affrontare la narrazione del virus che sta sconvolgendo il mondo: la cabina di un ascensore.
Corona, film sull'epidemia in arrivo
Corona è la storia di una ragazza cinese (a interpretarla è l'attrice Traei Tsai) che potrebbe aver contratto il virus. Nulla di eccezionale di questi tempi, se non fosse che la giovane è rimasta chiusa in ascensore con altre sei persone, intrappolate con lei in questa scomoda situazione.
Keshvari ha raccontato al New York Times che il suo film (il secondo, dopo l'esordio Unmasked e diversi cortometraggi) vuole sottolineare un argomento importante come il pregiudizio.
Corona parla di paura, è uno studio sulla società, le persone e le scelte morali. Ora siamo tutti sulla stessa barca.
Corona, Mostafa Keshvari: "Racconto le discriminazioni"
A differenza dell'horror sarcastico Corona Zombies, Corona è incentrato su un aspetto in particolare: il virus è uguale per tutti e non fa discriminazioni.
Nella vita quotidiana, ognuno di noi subisce una discriminazione, di ogni tipo. Ho pensato che raccogliere sette persone diverse e rinchiuderle in un ascensore potesse fare emergere i loro veri colori.
Il film è un'operazione low-budget: Keshvari ha scritto la sceneggiatura a gennaio, costruito il set in poco più di dieci giorni e lasciato molto spazio all'improvvisazione degli attori.
La produzione indipendente ha aiutato: l'ansia di concludere le riprese prima delle misure del governo (Vancouver è una delle città canadesi più colpite dall'epidemia) ha fatto sì che il cast recitasse davvero col fiato sul collo.
Con i festival sospesi e le sale chiuse, Corona arriverà presto online direttamente in streaming.
Fonte foto: https://www.youtube.com/watch?v=Fi6kMjE90Mg
