È una questione di associazione di idee, alla James Joyce. Dici "cinema", dici "Festival" e pensi immediatamente alle kermesse di Cannes e di Venezia, le più importanti e le più conosciute al mondo. In questo contesto ci occuperemo proprio del Festival di Cannes, dandoti alcune informazioni di servizio per l'edizione 2017, cercando di mostrarti come è strutturato il concorso, raccontandoti come è nato uno dei più importanti appuntamenti di tutto il mondo. Senza dimenticare la storia del Festival, i momenti più salienti del passato, film, attori e dive che ne hanno segnato le edizioni. E poi ci saranno senz'altro curiosità, anedotti e molto altro ancora.
Festival di Cannes 2017 | Date, film in concorso, giura e ospiti
Festival di Cannes: la storia della kermesse
Come "funziona" il Festival di Cannes?
È una cifra tonda quella che accompagna il Festival di Cannes di quest'anno, visto che si tratta della 70esima edizione. Ma veniamo senza altyri indugi alle date: si parte il 17 maggio e i vincitori verranno annunciati il 28 maggio. Stanti le polemiche sull'assenza dei film italiani in concorso, su cui avremo modo di tornare poco più avanti, ad aprire il Festival sarà uno dei simboli del cinema italiano contemporaneo, la bellissima Monica Bellucci. Che, tuttavia, non sarà l'unica grande diva italiana a ricevere attenzioni, visto che il poster ufficiale è stato dedicato a Claudia Cardinale (con tanto di querelle sull'uso eccessivo di photoshop e successive smentite della diretta interessata).
Veniamo ora alla selezione ufficiale. I film in Concorso sono:
Per la sezione Un Certain Regard, invece, sono stati selezionati:
Per completezza non si possono non citare i titoli della Settimana Internazionale della Critica, tra film in concorso Concorso:
E Proiezioni speciali:
Veniamo quindi alla giuria del Festival di Cannes 2017, della quale è parte anche il regita italiano premio Oscar per La grande bellezza, Paolo Sorrentino. Sarà collega di Jessica Chastain (Biancaneve e il cacciatore), Maren Ade (Vi presento Toni Erdmann), Fan Bingbing (Vi presento Toni Erdmann), Agnès Jaoui (Quando meno te l'aspetti), Park Chan-wook (Agassi), Will Smith e Gabriel Yared. Tutti saranno presieduti da Pedro Almodóvar.
Venezia e Cannes: i due festival per eccellenza, i due rivali per eccellenza. Sapevi, però, che fu il primo a "causare" in qualche modo la nascita del secondo? Alla fine degli anni Trenta la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia era sotto l'influenza – per usare un eufemismo – della censura naziasta e fascista: fu essenzialmente per questo motivo che Jean Zay, ministro francese della pubblica istruzione e delle belle arti, propose una sorta di alternariva: Cannes. Sei curioso di sapere quale fu la "pietra dello scandalo"? Il film La grande illusion, lavoro di Jean Renoir, era stato accusato dai gerarchi fascisti di pacifismo ed escluso dalla premiazione. Al contrario, per il favore all'alleanza Roma-Berlino erano stati premiati invece film 'allineati' o addirittura propagandistici come il documentario Olympia di Leni Riefenstahl e Luciano Serra pilota di Goffredo Alessandrini.
A mettere i bastoni tra le ruote nell'organizzazione del Festival, dopo che nel 1939 Louis Lumière accettò anche la presidenza della kermesse (che, alla faccia della concorrenza, avrebbe dovuto debuttare il 30 settembre), ci fu una cosuccia come la dichiarazione di guerra della Francia e del Regno Unito alla Germania. Tutto rinviato al 1946: da allora non si è persa un'edizione, eccezion fatta per quelle del 1948 e del 1950, in cui ci furono troppi problemi di vil denaro.
Quale parte ebbe, in particolare, il cinema italiano all'interno della storia del Festival? Sicuramente vanno ricordai gli anni Cinquanta, quelli della cosiddetta 'scuola italiana', conosciuta e apprezzata per capolavori come Miracolo a Milano di Vittorio De Sica, Palma d'Oro con lo svedese Fröken Julie (La notte del piacere) di Alf Sjöberg. Prima ancora i riflettori erano tutti per Silvana Mangano, mondina nella risaia raccontata da Giuseppe De Santis in Riso amaro (1949), incoronata dai critici di Cannes come la "Rita Hayworth italiana".
Inoltre, sul finire del decennio, va ricordata una parentesi particolare, quella del Marché international du film, un vero e proprio mercato che divenne un luogo di scambio cruviale per agenti, distributori, investitori e rappresentati delle case di distribuzione e produzione di tutto il mondo.
Gli anni Sessanta furono altrettanto "ruggenti": il decennio fu inaugurato dalla luce di Fellini e del suo La dolce vita, che vinse la Palma d'oro nel 1960. Sophia Loren abbagliò la critica e fu eletta come migliore attrice del 1961 per La ciociara di De Sica, e fu presidente della giuria che nel 1966 assegnò una menzione speciale a Totò per Uccellacci e uccellini di Pasolini. Gli italiani del resto erano una presenza fissa nella kermesse, come sia tra i partecipanti sia nel ruolo di giurati: Alessandro Blasetti fu presidente per l'edizione del 1967, Luchino Visconti (che con Il Gattopardo aveva vinto la Palma d'oro nel 1963) per quella del 1969.
E gli anni Settanta? Beh, il nostro paese presente una serie di attori apprezzati da tutti: furono gli anni di Ottavia Piccolo, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Giancarlo Giannini, Riccardo Cucciolla.
Sono due le grandi correnti che muovono le acque del Festival di Cannes: da una parte il Concorso e dall'altre Un Certain Regard. Affluiscono, però, anche proiezioni speciali, il concorso di cortometraggi e la selezione di film scolastici della Cinéfondation.
La parte più "prestigiosa" del Festival – e quindi anche quella a cui viene in assoluto dedicata più attenzione da parte dei media internazionali – e il Concorso, all'interno del quale si possono trovare a competere tantole opere degli autori più affermati quanto i primi e coraggiosi lavori degli artisti emergenti. È proprio la giura del Concorso, formata dai nomi più celebri della settima arte, non importa se attori o registi o scneggiatori o produttori, che assegna i premi principali: la Palma d'oro per il miglior film, il Grand Prix, i premi per il miglior attore e per la migliore attrice, il premio per la miglior regia, il premio per la miglior sceneggiatura e, infine, il premio della giuria.
Un Certain Regard può invece essere guardata come l'anima pià "innovativa" del Festival, visto che presenta una selezione di opere originali per contenuti o estetica, che rappresentano il rinnovamento dell'espressione cinematografica. Il premio della sezione, sponsorizzato dalla Fondazione Groupama-Gan Cinema, è consegnato al Teatro Debussy, poco prima della cerimonia di premiazione ufficiale.
Quindi ci sono le tre sezioni parallele: la Settimana Internazionale della Critica (organizzata dal sindacato francese della critica cinematografica e dedicata alla scoperta di nuovi talenti), i Quinzaine des Réalisateurs (organizzata dalla Société des Réalisateurs de Films) e lo Short Film Corner (una vetrina internazionale fuori concorso del Festival di Cannes).