New entry nel cast di Jumanji: si tratta di Karen Gillan che raggiungerà i colleghi, tra cui Dwayne Johnson, nel sequel del celebre film con protagonista Robin Williams. Con loro, già annunciati in passato, anche Jack Black e Kevin Hart. The Rock, oltretutto, è anche tra i produttori di questa nuova pellicola che sarà diretta da Jake Kasdan e le cui riprese inizieranno come già noto il prossimo autunno ad Honolulu.
Karen Gillan non sarà solo impegnata nel remake, ma tornerà ad essere Nebula in Guardiani della Galassia 2 e sarà con Ethan Hawke in In A Valley Of Violence. E poi in Jumanji che, come già spiegato da Johnson non sarà un reboot ma un sequel: “Per la cronaca, non stiamo facendo un reboot, ma una continuazione del magnifico primo Jumanji”.
La pellicola storica è quella al 1995: film che guadagnò 262 milioni di dollari in tutto il mondo, avendo contato su un budget di 65 milioni di dollari. L’uscita è prevista per il 25 dicembre 2016 (nelle sale americane). Ted Field e Mike Weberne saranno i produttori esecutivi della pellicola: l’originale si era ispirato al libro illustrato per bambini scritto da Chris Van Allsburg nel 1981.
Nella mente di Dwayne Johnson si è subito materializzato Robin Williams: all’attore scomparso The Rock aveva dedicato un pensiero su Instagram. “Una cosa a cui tengo molto – ha detto Dwayne Johnson – e voglio subito chiarire è Robin Williams. L’amore e il rispetto che ho per quest’uomo sono sconfinati. Avete la mia parola che onoreremo il suo nome e il personaggio di Robert Parrish verrà innalzato per essere e immortalato nell’universo di Jumanji in maniera onesta e simpatica. Ho già un’idea su come farlo e credo che la sua famiglia ne sarà fiera. Penso anche che Robin sia da qualche parte a guardare in basso a sorridere, ricordando la prima volta che ci siamo incontrati sul set e io (per la prima volta in vita mia) ero un imbranato che si comportava come un idiota e non riusciva neppure a tirar fuori una parola. Lui mi ha letteralmente calmato con il suo sorriso, con la sua risata. Ma questa è un’altra storia…”.
