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‘Leaving Neverland’, arriva sul Nove il documentario su Michael Jackson

Daniela Caruso Marzo 19, 2019

Sarà trasmesso, in prima serata sul Nove, il 19 e il 20 marzo, Leaving Neverland, documentario comprodotto da HBO e Channel 4 che fa luce sulla storia di due bambini che, negli anni ’90, frequentavano al residenza del re del pop e dei presunti abusi subiti da Jacko. Un film shock che non è stato gradito dalla famiglia la quale – pare – non sia stata nemmeno consultata per pareri o per avere una voce in capitolo nella produzione. 

Michael Jackson, il documentario Leaving Neverland sul Nove

Il 19 e il 20 marzo, in prima serata, andrà in onda sul Nove il documentario su Michael Jackson, intitolato Leaving Neverland. Nel corso della sua carriera, il cantante è stato spesso accusato di aver abusato sessualmente giovani ragazzi.

È stato dichiarato non colpevole al momento delle accuse, ma ora, il passato torna a perseguitarlo, anche dopo la morte, quando due ragazzi – che quando frequentavano la residenza del Re del Pop erano minorenni – hanno condiviso le proprie storie relative ad abusi sessuali ricevuti proprio dall'artista. 

La famiglia di Jacko ha espresso la propria rabbia e il proprio dissenso nei confronti di questo documentario che ha definito, testualmente, "un linciaggio pubblico" nei confronti del congiunto. A portare a galla presunte scomode verità sul compianto performer, sono stati Wade Robson e James Safechuck che, al tempo, avevano 7 e 10 anni e che, al momento, sono dei ragazzi di 30 anni circa. 

Michael Jackson

Leaving Neverland, cosa racconta il documentario sul Re del Pop?

Secondo il documentario, al cantante spesso piaceva dormire con ragazzini. Jackson ha permesso a Jordan Chandler, che all'epoca aveva solo 13 anni, di dormire nel suo letto per un mese.

Più o meno nello stesso periodo, cinque giovani ragazzi che avevano condiviso il letto con Jackson lo avevano già accusato di abusi. In Living with Michael Jackson, lo stesso Jackson dichiarò di non vedere niente di sbagliato nel condividere il suo letto con i ragazzi.

Durante la visione, scopriamo anche che Michael Jackson aveva diversi posti a Neverland, dove poteva facilmente approfittare delle sue vittime. Molte stanze erano posizionate strategicamente in modo che una campana lo avvertisse quando qualcuno stava arrivando e aveva persino una macchina fotografica collegata al corridoio della sua camera da letto principale e un dispositivo che catturava il suono in modo da evitare di essere registrato.

Forse la parte più tragica di tutto ciò è che le famiglie di queste vittime si fidavano di Michael. Era incredibilmente generoso con loro (stando sempre al racconto fornito dal documentario, del quale riprendiamo essenzialmente quanto raccontato) e la gran parte dei ragazzi lo consideravano uno di famiglia.

Come la maggior parte dei predatori sessuali – secondo il documentario – Michael avrebbe convinto questi giovani che li amava, ma che nessuno avrebbe compreso appieno il loro "amore". Al fine di garantire la sua protezione, ha detto a questi ragazzi che sarebbero andati in prigione se qualcuno avesse scoperto cosa stavano facendo insieme e avrebbe persino comprato una fede nuziale per uno di loro.

Alcune delle vittime hanno testimoniato a seguito degli abusi di Michael Jackson. Secondo i loro racconti, Jackson si sarebbe masturbato mentre li guardava.

In alcuni casi, avrebbe anche chiesto ai ragazzi di fare sesso orale con lui e lui avrebbe fatto lo stesso con loro. In seguito, avrebbe anche iniziato a mostrare loro contenuti pornografici, mentre l'abuso durava per anni. I creatori del documentario, Wade Robson e James Safechuck, sono entrambi adulti e concordano pienamente sul fatto che questa sia la solenne verità.

Dato che all'epoca erano così giovani, ci sono voluti anni per comprendere appieno la gravità di ciò che era accaduto loro. Molte delle vittime hanno cercato di citare in giudizio Michael nel corso del tempo, ma nessuna di esse ci è riuscita per una serie di motivi. In primo luogo, Jackson avrebbe costretto i ragazzi a testimoniare a suo favore, e in secondo luogo, perché i giudici hanno deciso che le vittime erano troppo giovani per essere credibili.

Da quando è stato rilasciato il documentario, sempre più persone stanno iniziando a dubitare di Michael Jackson – diverse stazioni radio statunitensi hanno smesso di trasmettere la sua musica perché non condonano il suo comportamento. La famiglia del cantante ha anche avviato una causa contro la HBO per 100 milioni di dollari per la messa in onda di Leaving Neverland. 

Fonte immagine in evidenza: https://twitter.com/michaeljackson

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