Il GGG è un libro dello straordinario Roald Dahl, poi trasformato il film da quel maestro della cinepresa di Steven Spielberg. In molti però si ricorderanno dello scrittore per almeno una delle sue opere che hanno tenuto compagnia a migliaia e migliaia di bambini in tutto il mondo.
Nel 1916, in Galles, due genitori norvegesi danno alla luce un bambino, che prende il nome dell'esploratore norvegese Roald Amundsen, eroe nazionale: si tratta proprio del nostro Roald Dahl. Terminati gli studi, il giovane Dahl trova lavoro presso la Shell Petroleum Company, che gli permette di viaggiare: trascorrerà 4 anni nell'Africa Orientale Britannica, prima di arruolarsi nella Royal Air Force come pilota.
Alla sua prima missione, un terribile incidente lo lascia senza vista per alcuni mesi e con numerose fratture anche al cranio. Dopo un breve periodo di convalescenza viene inviato all'ambasciata britannica a Washington, dove svolge un lavoro di propaganda e spionaggio, comune in quel momento a numerosi intellettuali e scrittori britannici.
La sua carriera di scrittore inizia nel 1942 con un racconto per bambini, ispirato dall'incontro con Cecil Scott Forester.
Sposò la nota attrice Patricia Neal dalla quale ebbe cinque figli: Olivia, Tessa, Theo, Ophelia e Lucy. La sua vita familiare è però segnata da serie di gravi dispiaceri: il figlio neonato subisce una gravissima frattura cranica, Olivia muore a soli sette anni, la moglie Patricia sarà costretta ad un lungo periodo di riabilitazione dopo un ictus e infine la figliastra Lorina, malata di tumore al cervello, muore pochi mesi prima di lui.
Tornato in Gran Bretagna si risposa con Felicity Ann d'Abreu Crosland, nel 1983, e scrive quelli che sono ancora oggi considerati i migliori libri di Roald Dahl per bambini: Il GGG, Le streghe, Matilde e La fabbrica di cioccolato, libri adottati in molte scuole medie.
Muore il 23 novembre 1990 di leucemia all'età di 74 anni.
Noto per creatività e originalità, è stato spesso definito ribelle e irriverente nei riguardi degli adulti di cui scrive, che spesso punisce per la loro malvagità o incapacità. Presenta spesso situazioni dagli echi dickensiani, in cui aiuto vengono i mezzi fantastici.