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Venezia 77, i 10 film da non perdere assolutamente

Alessandro Zoppo Luglio 28, 2020

Venezia 77 è il primo dei grandi festival a svolgersi in edizione fisica da quando è iniziata l'emergenza Covid. L'edizione 2020 della Mostra, dal 2 al 12 settembre, sarà più snella del solito e con meno produzioni hollywoodiane, ma non rinuncia a potenziali film da Oscar, come Nomadland di Chloé Zhao, The World to Come di Mona Fastvold e Pieces of a Woman di Kornel Mundruczo. Il cartellone, annunciato dal direttore Alberto Barbera, sfoggia tantissimi titoli tra Concorso, Fuori Concorso, Proiezioni Speciali e sezioni parallele. Ecco i 10 davvero imperdibili.

Venezia 77, programma rivelato: i 10 film da non perdere

Il Concorso Ufficiale conta 18 film, 8 diretti da donne. Ad assegnare il Leone d'oro la Giuria guidata da Cate Blanchett e completata da Ludivine Sagnier, Veronika Franz, Joanna Hogg, Christian Petzold, Cristi Puiu e Nicola Lagioia.

Notturno di Gianfranco Rosi

Uno dei quattro italiani in Concorso (gli altri tre sono Le sorelle Macaluso di Emma Dante, Miss Marx di Susanna Nicchiarelli e Padrenostro di Claudio Noce) è l'attesissimo ritorno del regista di Fuocoammare e Sancro GRA, vincitore del Leone d'oro nel 2013.

Il misterioso documentario di Rosi è stato girato nel corso degli ultimi tre anni in Medio Oriente, sui confini tra la Siria, l'Iraq, il Kurdistan e il Libano. Racconta varie storie umane oltre il conflitto ed è stato definito da Barbera "un film alla ricerca di un linguaggio cinematografico puro ed essenziale".

Nomadland di Chloé Zhao

La regista sino-statunitense di Songs My Brothers Taught Me e The Rider ha girato questo film indipendente prima di mettersi al lavoro con i Marvel Studios a Gli Eterni, cinecomics della Fase 4 del MCU.

Nel caso di Nomadland, la Zhao ha adattato il romanzo autobiografico di Jessica Bruder e scelto Frances McDormand come protagonista. L'attrice è Fern, una donna sulla sessantina che, colpita dalla crisi, decide di unirsi ai "nomadi" che si spostano lungo l'Ovest, vivendo a bordo del suo furgone. Una storia toccante di riscatto e sopravvivenza nell'America post-trumpiana del ventunesimo secolo.

Laila in Haifa di Amos Gitai

Il maestro israeliano, inviso al governo Netanyahu, dirige un ricco cast in questo film ambientato completamente in una famosa discoteca di Haifa, frequentata da israeliani e palestinesi. 

Nel corso di una lunga notte, si intrecciano le storie di tre donne completamente diverse tra loro e altre persone dalle identità più disparate: ebrei e musulmani, gay, trans ed etero. Il bar e la pista da ballo diventano il cuore del Paese, un "microcosmo variegato luogo di incontro e di pace".

Sun Children di Majid Majidi

Il regista iraniano di The Willow Tree, Baran e I bambini del cielo torna alla regia con questo dramma sociale che affronta il tema dei bambini lavoratori.

Alì ha 12 anni e con i suoi amici lavora nei garage di giorno e per le strade di notte, commettendo piccoli reati per racimolare qualche soldo. Tutto cambia quando gli viene affidato il compito di trovare un tesoro nascosto: prima, però, deve iscriversi alla Sun School, un'istituzione benefica che cerca di educare i bambini disagiati.

Crazy, Not Insane di Alex Gibney

Gibney, uno dei più importanti documentaristi di oggi, pedina il lavoro della psichiatra Dorothy Otnow Lewis, la donna che ha scandagliato la mente di pericolosi serial killer come Ted Bundy, Arthur Shawcross e Joel Rifkin.

Perché si uccide? Cosa scatta nell'animo per trasformare un individuo in un assassino seriale? A queste domande tenta di rispondere il doc del regista newyorkese, destinato come suo solito a far discutere.

Crazy, Not Insane è inserito Fuori Concorso, dove spiccano pure i due film italiani d'apertura e di chiusura (Lacci di Daniele Luchetti e Lasciami andare di Stefano Mordini), City Hall del maestro del cinema del reale Frederick Wiseman, Mandibules di Quentin "Mr. Oizo" Dupieux, Love After Love della regista cinese Leone d'oro alla carriera Ann Hui e Salvatore, Shoemaker of Dreams, il documentario di Luca Guadagnino dedicato a Ferragamo.

Una scena del film The Man Who Sold His Skin, uno dei titoli selezionati a Venezia 77

Venezia 2020: film in concorso da vedere nelle sezioni parallele

Le sezioni parallele (Orizzonti, le Giornate degli Autori, la Settimana Internazionale della Critica) sono ricche di opere prime e seconde, documentari e film attesi da pubblico e critica. 

The Man Who Sold His Skin di Kaouther Ben Hania

La regista tunisina di La bella e le bestie e Le Challat de Tunis debutta al timone di una grande coproduzione internazionale che vede nel cast Monica Bellucci.

La storia è quella di Sam Ali (Husam Chadat), un ragazzo siriano scappato in Libano da clandestino. Senza un visto per trasferirsi in Europa, dove vive la donna che ama, sopravvive servendo cocktail nelle gallerie d'arte di Beirut. È qui che conosce Jeffrey (Koen De Bouw), un artista affermato che gli propone uno strano accordo: tatuarsi sulla schiena un visto Schengen in cambio della libertà.

Uno dei titoli di Orizzonti da tenere d'occhio con Genus Pan di Lav Diaz (Leone d'oro nel 2016 con The Woman Who Left), Mainstream di Gia Coppola e Gaza Mon Amour di Tarzan e Arab Nasser.

Guerra e pace di Martina Parenti e Massimo D'Anolfi

I registi milanesi di Materia oscura, Il castello e Spira mirabilis stavolta raccontano i legami tra cinema e guerra, dagli albori nel 1911, in occasione dell'invasione italiana in Libia, fino ai giorni nostri.

Il documentario è una riflessione sulle immagini, divisa in quattro capitoli, per analizzare l'estetica di guerra che nutre il nostro immaginario e riflettere sulle conseguenze dei conflitti, sul senso della storia e della conservazione della memoria.

Uno dei quattro italiani selezionati a Orizzonti: gli altri tre sono La troisième guerre di Giovanni Aloi (di produzione francese), I predatori di Pietro Castellitto e Nowhere Special di Uberto Pasolini, produzione britannica con protagonista James Norton di Happy Valley, Mr. Jones e Piccole donne.

Spaccapietre – Una promessa di Gianluca e Massimiliano De Serio

I gemelli De Serio, autori di film e documentari acclamati dalla critica come Sette opere di misericordia e I ricordi del fiume, dirigono Salvatore Esposito (il Genny Savastano di Gomorra) in un film ispirato ad un doloroso fatto di cronaca: la scomparsa di Paola Clemente, la bracciante pugliese morta al lavoro nei campi di Andria per due ore l'ora, simbolo della lotta contro il caporalato.

Esposito è Giuseppe, un uomo rimasto senza un occhio dopo un grave incidente sul lavoro. Disoccupato e vedovo della moglie Angela, deve occuparsi del figlio Antò, al quale ha fatto un'assurda promessa: un giorno riavrà sua madre. È l'unico titolo italiano in competizione alle Giornate degli Autori.

200 Meters di Ameen Nayfeh

In Concorso alle Giornate degli Autori c'è quest'opera prima palestinese, racconto autobiografico del regista Ameen Nayfeh "e di migliaia di palestinesi". I protagonisti sono Mustafa e sua moglie Salwa, che arrivano da due paesi distanti solo i fatidici duecento metri del titolo, ma separati dal muro. La divisione incrina la felicità del loro matrimonio, anche se loro fanno il possibile per farlo funzionare.

Un giorno, Mustafa riceve una telefonata angosciante: uno dei suoi due figli, che vivono dall'altra parte, ha avuto un incidente. Comincia così l'odissea per attraversare il checkpoint e superare i controlli. Un varco che somiglia a un imbuto: si sa quando si entra ma non si sa quando e come si esce.

The Book of Vision di Carlo S. Hintermann

Il film d'apertura della Settimana Internazionale della Critica (evento speciale: in Concorso ci sono 7 titoli, tra cui l'italiano Non odiare di Mauro Mancini, con Alessandro Gassmann, Sara Serraiocco e Luka Zunic) vanta la produzione esecutiva di Terrence Malick (Hintermann è stato suo assistente per The Tree of Life) e un cast internazionale che comprende Charles Dance, Lotte Verbeek, Sverrir Gudnason e Filippo Nigro.

La storia è quella di una giovane e brillante dottoressa che, nella Prussia del Settecento, si imbatte in un libro scritto da un medico diviso tra illuminismo e animismo. Una scoperta che cambierà per sempre la sua vita. L'impatto visivo, a giudicare dal trailer, è davvero notevole.

Fonte foto copertina: Highwayman Films, Hear/Say Productions, Cor Cordium Productions
Fonte foto interna: Hakka Distribution

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