Giocare prima con la testa e poi con i piedi, è questa una delle regole di Roberto Mancini, uno dei calciatori più forti e amati nella storia del calcio italiano che oggi è passato a sedere in panchina in qualità di allenatore della Nazionale italiana. Una vita, quella di Roberto Mancini, che ha deciso di dedicare al pallone, una scelta di cui non si è mai pentito, ma che anzi ringrazia ogni giorno per le opportunità che gli ha riservato.
Chi è Roberto Mancini
Classe 1964, Roberto Mancini è originario di Jesi, in provincia d'Ancona, dov'è nato il 27 novembre. Cresciuto in una famiglia normalissima, il papà di Roberto, Aldo, è un falegname mentre la mamma Marianna un'infermiera. La passione per il mondo del calcio, in Roberto, è sorta giocando in oratorio con gli amichetti e da lì non l'ha più abbandonata, diventando uno dei centrocampisti più importanti del calcio italiano.
Roberto Mancini: vita privata
La vita privata di Roberto Mancini è sempre stata sotto i riflettori così come la sua carriera calcistica. Nel 1990 si è sposato per la prima volta con Federica Morelli, napoletana e figlia di un industriale. I due, inoltre, si sono conosciuti durante una vacanza a Cortina D'Ampezzo e dopo poco tempo hanno deciso di convolare a nozze e hanno avuto tre figli: Filippo, Andrea e Camilla.
Nel 2015 hanno deciso di separarsi e in una nota diffusa si legge che la causa è dovuta a un trauma risalente al 2009. Nell'estate del 2016 sono cominciate a circolare alcuni voci che volevano Roberto Mancini legato alla sua assistente legale, , la coppia è venuta allo scoperto solo un anno più tardi, nel 2017.
Curiosità su Roberto Mancini
1) L'idolo di Roberto Mancini è Roberto Bettega
2) Roberto possiede uno yatch di oltre 30 metri che ha chiamato Firefly
3) Gli piace tantissimo il paddle
4) Roberto Mancini è stato soprannominato “Rosichello” perchè non gli piace perdere
5) Su Instagram è seguitissimo
6) Non tutti lo sanno ma Roberto Mancino ha disegnato le divese dei suoi colleghi quando giocava nella Sampdoria
7) Ha lanciato la moda della sciarpa di cachemire quando è diventato allenatore.
