Rosetta Dello Siesto è la donna con cui Andrea Camilleri ha condiviso tutta la sua vita. Una figura importante per lo scrittore e poeta che in più di un’occasione si è dimostrata fondamentale non solo per il suo lavoro ma anche nella vita privata. Di Rosetta, inoltre, non esistono foto né altro, l’abbiamo imparata a conoscere attraverso i racconti dello stesso creatore de Il Commissario Montalbano che l’ha perfettamente descritta nel libro: Ora dimmi di te. Lettera a Matilda. Una donna riservata, che non ha mai amato le luci della ribalta e che ha sempre preferito occuparsi della sua famiglia e dei suoi tre figli.
Chi è Rosetta Dello Siesto
Non sappiamo quando sia nata sappiamo solo che era originaria di Milano e che si era trasferita per motivo di studio a Roma. Proprio nella capitale, Rosetta e Andrea Camilleri, si sono conosciuti per caso, durante le prove di uno dei primissimi spettacoli proprio dello sceneggiatore. I due, infatti, grazie ad un’amica in comune, sono entrati in contatto e si sono conosciuti. Un incontro che ha cambiato per sempre le vite di entrambi. Che lavoro faceva Rosetta Dello Siesto? Non lo sappiamo, dal momento che Andrea Camilleri non ne ha mai parlato in alcun suo racconto.
Rosetta Dello Siesto e Andrea Camilleri
Il matrimonio tra Rosetta Dello Siesto e Andrea Camilleri è stato celebrato nel 1957. Da quell’unione, inoltre, sono nate ben tre figlie e quattro nipoti. A una bisnipote, Andrea Camilleri, ha deciso di dedicare un’opera, dal titolo Ora dimmi di te in cui ha deciso di parlare proprio di sua moglie. Rosetta, per Andrea, ha rappresentato una vera e propria ancora di salvezza.
Proprio Camilleri ha ammesso di essersi subito invaghito di lei tanto che dopo solo una settimana, dal primo incontro, ha deciso di chiamarla e di invitarla a cena. Proprio lo scrittore, inoltre, ha riconosciuto nella sua dolce metà l’intelligenza, la comprensione e la pazienza che hanno fatto sì che il matrimonio durasse per tantissimo tempo. Proprio Andrea Camilleri, infatti, ha ammesso che Rosetta Dello Siesto è stata: «La spina dorsa della mia esistenza e continua a esserlo».
