Giornalista, autrice e conduttrice televisiva di successo, Serena Bortone è diventata uno dei volti più affermati dell'informazione politica targata Rai 3. Ha raggiunto la notorietà sul piccolo schermo grazie al programma Agorà di cui è stata non solo autrice ma anche conduttrice e inviata e adesso scopriamo insieme i suoi esordi, i suoi successi privati e anche delle inedite curiosità sul suo conto. Alla scoperta di Serena Bortone.
Serena Bortone: biografia
Serena Bortone è nata a Roma l'8 settembre del 1970 sotto il segno zodiacale della Vergine. La sua carriera in Rai è cominciata sul terzo canale e sotto la direzione di Angelo Guglielmi successivamente ha poi lavorato nelle trasmissioni Avanzi di Serena Dandini e Ultimo Minuto. Nel 1994 è stata nella squadra del programma Mi manda Lubrano diventato poi Mi manda Raitre e dal 1998 ha avviato la sua carriera come giornalista politica.
Serena Bortone: figli e vita privata
Sebbene sia sempre attenta e in prima linea sul piccolo schermo, lontano dai riflettori Serena Bertone è senza dubbio una donna assai riservata. Sulla sua vita privata si conosce davvero molto poco sappiamo soltanto, come lei stessa ha dichiarato in un'intervista a Il Giornale, che ha sempre sognato di fare la giornalista e che in realtà già a quindici anni ha fatto un programma televisivo per una tv privata. Per il resto non sappiamo se sia sposata, fidanzata o abbia dei figli ed anche su Instagram ama condividere numerosi scatti della sua vita professionale.
Serena Bortone: ma lo sapevate che…
– E' alta circa 170 cm;
– Si è definita una secchiona ai tempi scolastici;
– I suoi genitori ogni estate la mandavano a Londra per studiare l’inglese;
– Per mantenersi in forma pratica yoga;
– E' una grande appassionata di libri e di opera lirica;
– Uno dei suoi autori preferiti è Jonathan Franzen;
– Nel suo primo giorno di lavoro in Rai, ha raccontato che le hanno assegnato il compito di trovare un pitone per Toya Jackson, sorella di Micheal Jackson;
– Nel 2010 ha pubblicato anche un libro scritto insieme a Mariano Cirino intitolato Io non lavoro – storie di italiani improduttivi e felici.
