Dopo aver scritto un libro e girato alcuni documentari, il grande regista, e ormai settantenne, Gianni Amelio torna sul grande schermo con un film di grande qualità artistica che, in uscita lunedì 24 aprile, ha già riscosso un grande successo di pubblico nella sua anteprima al Bari Film Festival.
La carriera registica di Gianni Amelio
Classe 1945, dopo il liceo classico, il giovane Amelio s’iscrive alla facoltà di Filosofia. È in questo periodo che lo studente si avvicina al mondo del cinema, diventando presto un intelligente critico cinematografico. È nella rivista Giovane critica che si fa le ossa, scrivendo di cinema a tempo pieno. Nel 1965, a soli 20 anni , Gianni si trasferisce a Roma dove comincia a destreggiarsi tra i vari set cinematografici nel ruolo di aiuto regista. Il debutto alla regia arriva nel 1970, quando grazie alla Rai, Amelio riesce a realizzare la sua opera prima, La fine del gioco. Ha inizio così la sua grande carriera registica.
I tanti premi vinti
Nel corso di tutti questi anni, grazie ai suoi film, Gianni Amelio è riuscito a conquistare un gran numero di David di Donatello e Nastri d’Argento. L’unico rammarico è quello di non essere riuscito a conquistare l’Oscar, nonostante , in una recente intervista, ha affermato di averlo sfiorato. Il regista è riuscito comunque a distinguersi nei grandi Festival internazionali, come Cannes, Venezia e Berlino. Ad oggi, Gianni Amelio ha all’attivo 34 regie, tra produzioni televisive e cinematografiche. Tra i suoi film più interessanti non si possono non citare Porte aperte (1990), Il ladro di bambini (1992), Lamerica (1994), Così ridevano (1999) e Le chiavi di casa (2004).
Lunedì 24 aprile 2017 uscirà il suo ultimo film, La tenerezza, il cui personaggio protagonista non è nient’altro che il suo alter ego, un uomo settantenne che guarda al passato con grande nostalgia.
Fonte foto copertina: facebook.com/gennyguida
