Una delle caratteristiche più apprezzate di Netflix è la mancanza di pubblicità. La notizia delle ultime settimane è che il colosso dello streaming sta sperimentando l'inserimento di spot promozionali (di serie tv e film del servizio) tra un episodio e l'altro dei propri show. Segno della volontà di cambiare e di aprirsi anche agli inserzionisti esterni. Un'eventualità salutata da molti come un autentico incubo e che con tutta probabilità non avverrà. Secondo uno studio realizzato da Hub Entertainment Research, se il servizio dovesse aggiungere della pubblicità commerciale sarebbe destinato a perdere il 23% degli abbonati.
C'è pubblicità su Netflix? Il 23% degli abbonati disdice
L'indagine, condotta su un campione di 1612 clienti, rivela che soltanto il 41% degli intervistati resterebbe abbonato anche con l'aggiunta di pubblicità, mentre il 37% è indeciso. Pur facendo calare di 3 dollari il costo mensile, il 16% delle persone ascoltate sarebbe pronto a disdire l'abbonamento. Il 50% sarebbe propenso a rinnovare il servizio, mentre soltanto il 25% sarebbe convinto e sicuro di mantenerlo ugualmente. "Quando chiediamo agli abbonati quali sono le caratteristiche più interessanti di Netflix, il fatto che sia privo di pubblicità si colloca costantemente in cima alla lista", ha dichiarato Peter Fondulas, uno degli autori dello studio.
Netflix, abbonamento in calo con pubblicità
Sugli eventuali aumenti del costo dell'abbonamento, le risposte sono state più variegate. Con 5 dollari in più rispetto ad ora, il 25% degli utenti se ne andrebbe. Se l'aumento fosse più contenuto, pari a 2 dollari al mese, sarebbe soltanto l'8% dei clienti a disdire. Se invece l'aumento fosse di 10 dollari al mese, Netflix perderebbe il 28% dei clienti. Fino ad oggi la società di Reed Hastings si è limitata all'inserimento di pubblicità di serie o film della piattaforma tra un episodio e l'altro, in base ai contenuti già visti dall'utente. Nel caso di spot commerciali, stando ai numeri diffusi da Hub Entertainment Research, il claim Basta Netflix potrebbe trasformarsi da clamorosa invenzione di marketing a triste realtà.
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