Le Iene sono state prosciolte dall'indagine che la Procura di Milano ha avviato su Blue Whale, il gioco di adescamento on line sul quale l'inviato Matteo Viviani aveva realizzato un discusso servizio. Il programma Mediaset era finito nel mirino della Procura, che aveva indagato Viviani e il responsabile della trasmissione Davide Parenti per "diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico". Gli inquirenti avevano chiesto al gip un "decreto penale di condanna" per lo show di Italia 1. Ma il giudice per le indagini preliminari ha rispedito la richiesta al mittente.
Blue Whale: Iene prosciolte dal Gip
Il pm Cristian Barilli ha contestato al servizio "Blue Whale, suicidarsi per gioco" la falsità delle immagini mandate in onda, capaci di generare una psicosi collettiva intorno alla sfida social in questione. Nella sua inchiesta, infatti, Matteo Viviani aveva montato filmati che mostravano ragazzi togliersi la vita, ma senza fare le necessarie verifiche sulle fonti. Si è così saputo che quelle immagini erano false perché non erano collegate a Blue Whale. Tuttavia, come reso noto dal Corriere della Sera, il gip Luigi Gargiulo ha prosciolto Viviani e Parenti. "Non potendosi escludere con la dovuta certezza" che Blue Whale "effettivamente esista" – scrive il giudice – "non può escludersi che dalla Rete sia giunto anche in Italia". Ma c'è altro.
Matteo Viviani, Le Iene non fanno informazione
Sottolineando "il ben noto stile satirico e provocatorio" de Le Iene, il Gip ritiene "altamente improbabile" la possibilità che l'inchiesta della trasmissione abbia provocato "un concreto stato di minaccia". "Oggi – scrive Gargiulo – grazie ai mezzi di comunicazione di massa è enormemente potenziata la possibilità, ed è elevata l'abitudine, di venire a contatto con le più disparate informazioni e immagini". Insomma, per il Gip Le Iene non fanno vera informazione ma intrattenimento televisivo. Forse per il programma di Italia 1 sarebbe stata meglio una sentenza opposta.
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