Si è concluso ieri sera l’Eurovision Song Contest 2018, e il verdetto finale non ha stupito il pubblico con la vittoria della cantante israeliana Netta Barzilai. Il brano da lei presentato, intitolato Toy e cantato in inglese, si inserisce nell’onda lunga delle lotte del movimento #MeToo per l’emancipazione delle donne in seguito agli scandali sessuali che hanno colpito Hollywood e non solo negli ultimi mesi. Questa edizione della gara canora, come avviene dal 2008, si è sviluppata con la formula delle due semifinali (martedì e giovedì scorso) e della finale, trasmessa su Rai 1 in prima serata. A seguire la serata conclusiva sono stati Federico Russo e Serena Rossi, mentre per Radio 2 hanno condotto la serata Carolina Di Domenico ed Ema Stockholma.
Eurovision Song Contest 2018: chi è Netta Barzilai?
Di certa non è una presenza che passa inosservata quella di Netta Barzilai, la giovane israeliana classe ’93 che ha portato il suo paese alla quarta vittoria nella rassegna continentale. Il suo esordio nel mondo della musica è recentissimo, dopo aver svolto diversi lavori ed essere stata volontaria per sei anni nel Nahal, la forza paramilitare israeliana.
Prima della gara ha dichiarato alla stampa di voler celebrare sé stessa al di là della taglia, del look, dei capelli e della voce. Obbiettivo riuscito con il brano Toy, il cui testo è un invito al mondo maschile di non trattare le donne come giocattoli. Una celebrazione della dignità femminile ma anche della diversità, per la quale è già divenuta ambasciatrice della comunità LGBT nel mondo.
Eurovision 2018: Ermal Meta e Fabrizio Moro al quinto posto
L’Italia ha partecipato direttamente alla finale della gara in quanto membro dei cosiddetti Big 6, ed ha migliorato il risultato dello scorso anno. Ermal Meta e Fabrizio Moro hanno infatti presentato il brano vincitore del Festival di Sanremo, Non mi avete fatto niente, piazzandosi al quinto posto dopo la sesta posizione di Francesco Gabbani nel 2017.
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