Elisa Isoardi entra a gamba tesa sul tema caldo dei compensi dei conduttori Rai. Fabio Fazio e Bruno Vespa sono i più bersagliati per i loro stipendi milionari e il ridimensionamento voluto dall'ad Salini nel suo piano industriale prevede proprio un tetto ai cachet del servizio pubblico. Isoardi, in una lunga intervista a Il Venerdì di Repubblica, ha voluto sgomberare il campo da ogni equivoco: lei, per La prova del cuoco, guadagna 260mila euro lordi. Un'ammissione che arriva dopo una domanda su Antonella Clerici, che per ben diciott'anni ha condotto il cooking show di Rai 1 ed è stata investita da questa polemica.
Elisa Isoardi, quanto guadagna la conduttrice
Riferendosi ad una dichiarazione del suo ex compagno, il ministro dell'Interno Matteo Salvini ("Ci sono conduttrici da due milioni di euro l'anno, e non faccio il nome della Clerici perché non interessano i casi personali", ha detto il vice-premier leghista), la Isaordi ha replicato: "Ha detto questo? Non lo sapevo".
"La Clerici – ha riconosciuto Isoardi – ha più anni di me e più ore di volo. Spero di arrivare ai suoi livelli. Ho 36 anni. Ci sarà il giorno che Salvini dirà: 'C'è qualcuno che guadagna 2 milioni. Non faccio nomi: la Isoardi'".
Elisa Isoardi, Instagram e intimità di coppia
Proprio il tema delle sue frequentazioni è stato al centro dell'intervista. Fidanzata con Alessandro Di Paolo, Isoardi ha ammesso un flirt di otto mesi con Giorgio Panariello e descritto il leader del Caroccio come una persona integerrima.
"Salvini – ha detto – non raccomanda, non è un faccendiere. È un politico di nuova generazione. Al limite sono stata io a raccomandare lui. Ci siamo conosciuti quando lui non era ancora il Salvini di ora. Io parlavo bene di lui e lo umanizzavo".
Sul famoso selfie a letto postato su Instagram, la presentatrice difende l'intimità dell'ex coppia. "Non era una foto sexy – ha spiegato – ma era un momento idilliaco del nostro rapporto. Una foto di una delicatezza estrema. E poi non dormiva Matteo. Io non faccio fotografie con la gente che dorme".
