Roberto Giacobbo, storico conduttore di Voyager – Ai confini della conoscenza, lascia la Rai. Il giornalista, presentatore e divulgatore scientifico abbandonerà il servizio pubblico per una sua “personale decisione da vicedirettore, peraltro confermato, e dipendente di Rai 2”, ha dichiarato all’Ansa. “Nessun dissenso con il servizio pubblico – ha aggiunto – che in questi anni mi ha dato tanto dal punto di vista professionale. I rapporti sono cordialissimi”.
Roberto Giacobbo: famiglia Rai addio
Giacobbo, autore di pagine tanto memorabili quanto discutibili di televisione e di divertenti apparizioni cinematografiche (come quella che ha preceduto l'uscita di Transformers – L'ultimo cavaliere), ha voluto commentare in prima persona le indiscrezioni sul suo futuro professionale riportate dal sito web Dagospia. Il portale diretto da Roberto D’Agostino aveva scritto di un imminente trasloco su Discovery con il suo Voyager. “Uscirà un comunicato congiunto con la Rai”, ha poi puntualizzato. “Posso anticipare, però, pur rispettando i colleghi che hanno riportato il mio passaggio altrove, che i rumors contengono alcune imprecisioni”.
Roberto Giacobbo: da Vojager a…
“Non c'è nessuna certezza sul mio futuro”, ha chiarito il conduttore. “Sono un professionista sul mercato, è vero, ma al momento sto valutando alcune offerte in generale. Di più non posso e non voglio aggiungere”. Dal 2013 Giacobbo ricopre anche la carica di vicedirettore di Rai 2 per il dipartimento Programmi divulgativi e per ragazzi. La sua storia con la Rai risale al 1997, quando Giovanni Minoli, che lo conosceva come autore di programmi in diretta, gli propose di lavorare alla trasmissione Misteri. Discovery Italia potrebbe affidargli programmi di punta dei suoi canali dedicati alla scoperta e al sapere, dal generalista Nove agli specialistici Focus o Discovery Science. Attualmente Giacobbo è in onda ogni domenica mattina alle ore 10 su Rai 2 con le pillole di Morning Voyager. L'ultima puntata “integrale” del suo programma è stata trasmessa lo scorso 12 febbraio. Sarò quella definitiva per l’azienda pubblica?
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