La finale dell'edizione 2019 dello Zecchino d'Oro è andata in onda su Rai1 sabato 7 dicembre. Gli ascolti non sono stati proprio soddisfacenti: l'epilogo del concorso canoro, che ha visto vincere Rita Longordo con la canzone Acca, ha superato di poco i 2,4 milioni di spettatori con il 12,4% di share. La semifinale di Tú sí que vales su Canale 5 ha fatto ben altri numeri: 28,7% di share e più di 5 milioni di spettatori. Questi dati non convincono la conduttrice Antonella Clerici, che punzecchia le scelte di palinsesto dell'ammiraglia Rai.
Zecchino d'Oro 2019: orario sbagliato?
Intervistata da TvBlog a margine della conferenza stampa di presentazione della 30esima edizione di Telethon, la Clerici spiega che la finale dello Zecchino, se fosse stata collocata in un sabato diverso e magari partendo alle 20:30 e non dopo la Prima della Scala, "avrebbe avuto un grande successo".
Noi andavamo in onda con canzoncine sconosciute, bambini straordinari e il grande impegno messo in campo da tutti andava premiato con qualcosa in più.
La presentatrice non dà la colpa a nessuno, ma ritiene che un sabato più vicino al Natale, in un orario meno difficile delle odierne prime serate e durante il quale i bambini sono ancora svegli, avrebbe giovato di più.
Noi abbiamo iniziato alle 21:40, era molto tardi, e dovendo chiudere a mezzanotte si fa tutto un po' di corsa. Gli ascolti sono stati comunque quelli che ci aspettavamo. Per me è stata una bella esperienza, mi sono divertita, il pomeriggio mi è piaciuto tantissimo.
Zecchino d'Oro 2019, Rai beccata dalla Clerici
La Clerici specifica di non essere "in guerra" con la direttrice di Rai1, Teresa De Santis, che l'ha "retrocessa" a queste serate evento una tantum.
Abbiamo visioni diverse, ma non c'è uno scontro.
La conduttrice rivela che incontrerà la De Santis nei prossimi giorni "per vedere di fare qualcosa in primavera".
A me piacerebbe tornare a fare un programma per bambini, riveduto e corretto. Ho delle idee precise. Vorrei fare una cosa che appartiene al mio mondo, non sempre sperimentare, sperimentare e sperimentare.
C'è spazio nella Rai del 2020 per un'ambizione e un programma del genere?
