Ormai il 2014 è stato archiviato, ma emerge un dato saliente: il box office d’America non può certo rallegrarsi granché e questo perché era dal 2008 (anno della grave crisi finanziaria) che non si avevano incassi tanto deludenti. Emerge subito agli occhi un fatto evidente: si è trattato di un grosso calo e soprattutto inatteso, perché è giunto dopo due anni positivi (che avevano portato a dei record storici).
Sono risultati relativamente pochi i film che hanno “sbancato”, tanti invece quelli che hanno fatto “flop”. A salvare tante pellicole cinematografiche ci hanno pensato i botteghini esteri di paesi emergenti come per esempio: India, Cina, Corea e Russia. Questi botteghini esteri si sono rivelati alquanto fondamentali per le sorti di tante produzioni cinematografiche: tutto insomma può aiutare il destino di una pellicola.
In tanti casi il miracolo non si è verificato, per esempio “47 Ronin” (grande kolossal da 175 milioni di dollari) che in America ha incassato solamente 38 milioni, diventati 150 milioni di dollari in tutto il mondo. Bisogna sottolineare che per questa produzione che ha deluso la Universal ha avuto circa un centinaio di milioni di dollari di perdite.
