400 mila i dollari che sarebbero stati spesi per finanziare il documentario sulla vita di Chiara Ferragni che sembra che si stia per rivelare un vero e proprio flop: i rumors da qualche ora serpeggiano sui social dove si parla di un no secco, da parte di tutte le emittenti televisive nel voler acquistare il docu-film dell'influencer italiana più famosa al mondo. La mega produzione, dietro cui sembrava che all'inizio ci fosse Netflix, in realtà si è scoperto essere stata finanziata con i soldi presi da un fondo privato, ma secondo Leggo.it a dire no sarebbe stato anche Sky.
Chiara Ferragni: il documentario è un flop?
Sui social, e sopratutto tramite delle Instagram Stories, Chiara Ferragni aveva parlato molto ai suoi fan dei docu-film che stava girando sulla sua vita privata, in cui avrebbe raccontato non solo della sua vita lavorativa ma anche di quella sentimentale, delle sue amicizie, degli anni di liceo e altro. La produzione, che all'inizio sembrava essere stata finanziata da Netflix, in realtà si è scoperto che non sia stato così, ma anzi sembra che ad oggi questo documentario possa non vedere mai la luce. A riprendere la notizia è stato anche il settimanale Chi che avrebbe scritto:
Nessuno lo vuole [..] Il docufilm che l’influencer Chiara Ferragni ha realizzato sulla sua vita, viaggiando per il mondo con mega troupe, droni, bodyguard e uno stuolo di autori al seguito, al momento resta un progetto che vaga da produzione a produzione [..] Tutte le reti alle quali è stato proposto (compresa Sky) hanno risposto picche
Chiara Ferragni: cosa succede all'influncer?
Chiara Ferragni, che solo qualche giorno fa Roberto Cavalli ha definito “una macchina per fare soldi”, continua a lavorare nella sua azienda che ha creato dal nulla e a partecipare ad eventi in giro per il mondo. Ma anche nella vita super patinata della nota influencer sembra che tutto non vada sempre, come dovrebbe.
Dopo il flop della festa al supermercato del marito Fedez, infatti, sembra che la Ferragni dovrà veder sfumare anche il progetto del suo docu-film, ma in questi casi il condizionale è d'obbligo dal momento che le cose potrebbero cambiare e il documentario potrebbe vedere la luce.
