American Gigolo potrebbe sbarcare sul piccolo schermo. Il network Showtime ha ordinato il pilot di una serie tv sequel del film diretto da Paul Schrader nel 1980 con un Richard Gere giovane e in stato di grazia. L'adattamento è di David Hollander, reduce dalla chiusura di Ray Donovan, mentre la produzione è firmata Paramount TV Studios e Jerry Bruckheimer Television. Julian Kay, l'escort di lusso dell'originale, sarà interpretato da Jon Bernthal.
American Gigolo: Richard Gere cede il posto a Jon Bernthal
Bernthal, classe 1976, è noto soprattutto per i ruoli di Shane Walsh nella serie The Walking Dead, di "Coon-Ass" Travis nel film Fury e di Punisher nel franchise del Marvel Cinematic Universe.
L'idea di una rivisitazione televisiva di uno dei tanti capolavori di Schrader, rivela Deadline, risale al 2014. Allora il produttore Jerry Bruckheimer affidò il progetto a Neil LaBute, ma con l'autore di film come Nella società degli uomini e Il prescelto non se n'è fatto niente.
Se il film con Gere e Lauren Hutton fotografava il potere del denaro e l'edonismo degli anni '80 con gli abiti griffati Giorgio Armani e la colonna sonora firmata da Giorgio Moroder, il reboot televisivo sarà ambientato ai nostri giorni.
American Gigolo, Armani e Moroder aggiornati al 2020
Julian esce di carcere dopo 18 anni e una condanna per omicidio scontata da innocente. Nella serie, se Showtime deciderà di approvarla, l'ormai ex gigolo lotterà per ritrovare il suo posto nell'industria del sesso di Los Angeles, mentre cerca di scoprire la verità sull'organizzazione che lo ha fatto finire in prigione e di riallacciare i rapporti con Michelle, il suo unico vero amore.
Gary Levine, il presidente di Showtime, assicura che questo American Gigolo analizzerà nel profondo "la complessità delle relazioni e della sessualità nel 2020".
Bernthal avrà talento e magnetismo necessari per riuscire a replicare scene iconiche come la celebre sequenza degli addominali antigravitazionali a lezione di svedese?
Foto copertina: Paramount Pictures
Foto interna: AMC / Gene Page
