Il prossimo 2 novembre su Netflix arriveranno i tanto attesi episodi della sesta e ultima stagione di House of Cards. Otto puntate, non dodici come nelle stagioni precedenti, che metteranno la parola fine alle appassionanti vicende degli Underwood e alla loro corsa alla Casa Bianca. Dopo gli scandali delle molestie sessuali che hanno coinvolto Kevin Spacey (il Frank Underwood della serie TV) il ruolo di protagonista principale dello show è passato a Robin Wright, che impersona Claire Underwood, la moglie di Frank. Proprio l'attrice in un'intervista rilasciata a Net-a-Porter, ha ora raccontato di come House of Cards abbia rischiato la definitiva cancellazione con una stagione di anticipo e dello scandalo che ha coinvolto il collega Kevin Spacey.
House of Cards: la serie TV ha rischiato di essere cancellata in anticipo
“Il nostro show non è corrotto, ho pensato che dovevamo finirlo e onorare il nostro lavoro – ha dichiarato Robin Wright nel corso dell'interivsta – Perché quindi andarmene? Hanno scritto che c’erano solo 600 persone al lavoro, ma se includi la sicurezza, la polizia e le comparse, si arriva a 2,500. Tutti loro rischiavano di perdere il lavoro. E non è giusto":
House of Cards è infatti continuato regolarmente e le riprese della sesta stagione sono terminate lo scorso 1 giugno, come la stessa Robin Wright aveva svelato con un inquietante post su Instagram.
House of Cards: Robin Wright sostiene Kevin Spacey
L'attrice ha poi parlato anche dello scandalo nel quale è stato coinvolto Kevin Spacey: "Mi spiace per chiunque abbia la sua vita nell’arena pubblica. È un incubo. Facciamo un lavoro e lo condividiamo con gli spettatori. Perché le nostre vite private devono essere pubbliche? Credo che la vita personale di ognuno debba restare tale, positiva, negativa o neutrale che sia. Non deve essere affare di nessuno".
Robin Wright è poi stata anche chiara sul fatto che, secondo lei, Kevin Spacey merita una seconda occasione: "Credo che ogni essere umano abbia la capacità di rimettersi sulla retta via. In quel caso, le chiamo seconde occasione. Si chiama crescita".
