Il massacro del Circeo, uno dei casi di cronaca che più hanno segnato la storia italiana, diventerà una serie tv. Lo ha rivelato a Il Messaggero il produttore Riccardo Tozzi: Cattleya sta avviando i lavori sul progetto, che sarà pronto tra la primavera e l'autunno del 2020. La serie ricostruirà il processo a Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira, i tre giovani della Roma bene che nella notte tra il 29 e il 30 settembre 1975 si resero protagonisti di spietate violenze sulla 17enne Donatella Colasanti (che fingendosi morta riuscì a sopravvivere) e la 19enne Rosaria Lopez, torturata fino alla morte.
Il massacro del Circeo è stato uno dei primi casi di cronaca nera italiana di grande impatto mediatico e la serie tv sarà incentrata – come ha spiegato Tozzi – "non sul fatto di cronaca in sé, ma sul processo che si svolse a carico degli imputati e sulle tante cose che gli sono girate intorno". Il racconto farà luce – aggiunge – "sugli enormi cambiamenti di costume che attraversarono gli Anni Settanta, cambiamenti accelerati da un processo che mise in campo tutto il peggio e il meglio della cultura sessuale del momento".
La serie sarà composta da sei o otto episodi della durata compresa fra i 35 e i 40 minuti e sarà scritta da Flaminia Gressi (che ha già dedicato all'argomento lo script di Dove sono le lucciole, vincitore del Premio Franco Solinas) e Lisa Nur Sultan (Sulla mia pelle). Le due sceneggiatrici hanno attinto agli atti processuali perché l'obiettivo della serie è non avere nulla di scandalistico. "Ci concentreremo sui cambiamenti nel costume", ha raccontato Tozzi, dalla nascita del movimento femminista alla legge sullo stupro.
"Sarà anche – rivela il produttore – la storia di una giovane ragazza che non era pronta a tutto quello che sarebbe arrivato dopo. Una ragazza travolta dal vento del grande cambiamento". Lo stile è quello del legal drama, vicino ad American Crime Story di Ryan Murphy. "Penso a come gli americani con quella serie hanno raccontato il caso O. J. Simpson, a come attraverso un fatto di cronaca siano riusciti a declinare il tema dei confronti razziali nella loro società", spiega Tozzi.
Il cast sarà composto da volti nuovi e da "un'attrice più adulta e nota", mentre per la regia si pensa ad un autore esordiente. In caso abbia successo, come già accaduto per show Magnolia del calibro di Gomorra e Suburra, questo progetto potrebbe generare una vera e propria serie antologica. "Già abbiamo in mente un altro paio di possibilità – conferma Tozzi – anche casi più grandi, penso al rapimento Moro: sono eventi che hanno avuto un impatto molto forte sul nostro modo di pensare, sentire e ragionare".
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