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Le 5 serie tv ispirate a film cult che vorremmo vedere

Alessandro Zoppo Agosto 26, 2020

Cosa succederebbe se Max Renn e la sua Civic TV trasmettessero nel mondo digitale o sul web? E se gli avventurieri di Sorcerer si trovassero nella Siria martoriata da una guerra globale che dura da dieci anno o tra i mercenari venezuelani del golpista Juan Guaidó? Ci siamo chiesti come sarebbero alcuni film cult adattati alla serialità televisiva oggi al potere. Ecco 5 possibili serie tv che ancora non esistono, ma che ci piacerebbe vedere. 

Serie tv tratte da libri: cosa vorremmo vedere

Il primo titolo è un classico della detective fiction.

L'uomo ombra

L'ultimo romanzo di Dashiell Hammett, scritto dal maestro del giallo hard boiled nel 1933 (edito in Italia da Mondadori) prima di diventare un attivista politico del partito comunista americano e di morire in miseria assoluta nel 1961. 

L'intreccio è suggestivo e complesso: nella New York del 1932, in piena Depressione e Proibizionismo, l'ex investigatore Nick e la ricca moglie Nora passano il tempo tra festini esclusivi e lussuose camere d'albergo. Almeno fino a quando, a causa di un incontro inaspettato, i due si ritrovano coinvolti in un intricato caso di omicidio e in cima alla lista dei principali sospettati.

Incredibile questa materia intensa e sanguigna così ricca di twist e colpi di scena, già adattata diverse volte al cinema (nel 2011 ne è stata annunciata una versione, mai realizzata, diretta da Rob Marshall e con Johnny Depp protagonista), non sia mai stata presa in considerazione per una serie tv.

Videodrome

Il capolavoro visionario e allucinatorio di David Cronenberg fece discutere all'epoca perché body horror zeppo di riferimenti alla letteratura cyberpunk e alle opere di Marshall McLuhan. Come sempre avanti sui tempi, il regista canadese ha anticipato le riflessioni sulla manipolazione del telespettatore e sulla tecnologia diventata mera appendice del corpo umano.

Portare torture, omicidi e mutilazioni trasmessi dalla Civic TV di Max Renn (James Woods) nel mondo dei social media sarebbe un'operazione delicata e coraggiosa.

La morte corre sul fiume

Charles Laughton ha diretto il suo unico film da regista nel 1955. Robert Mitchum è il terrificante Harry Powell, un sedicente predicatore evangelico che sposa la giovane vedova di un omicida soltanto perché venuto a sapere che quest'ultimo ha nascosto il ricco bottino di una rapina tra le mura di casa.

La vicenda, intrecciando cronaca nera e racconto fiabesco, è così moderna e dirompente che sarebbe una bomba pronta ad esplodere negli Stati Uniti post-Trump sempre più razzisti e fanatici.

Una scena del film Essi vivono di John Carpenter

Serie tv tratte da film: quali vorremmo vedere

Le altre suggestioni sono per due capolavori che sarebbero perfette ossessioni seriali.

Essi vivono

John Carpenter è un maestro assoluto e uno dei registi più politici di Hollywood. They Live è uno dei suoi tanti capolavori e un'allegoria del modo in cui le élite controllano segretamente il mondo, oltre che una geniale critica all'edonismo consumistico, non soltanto dell'epoca (gli States di Reagan).

Tutto perfettamente sovrapponibile a quello che accade oggi. E la cosa divertente è che questo "male" arriva proprio dalla tv. L'unica soluzione è mettersi gli occhiali da sole per vedere il mondo com'è davvero e affidarsi agli unici ancora sani e puri: la classe operaia. 

Nel ruolo del protagonista, al posto del wrestler Roddy Piper, ci starebbe bene Vince Vaughn.

Il salario della paura

Arrivato dopo L'esorcista, Sorcerer (questo il titolo originale) fu un flop per William Friedkin. Eppure, il regista considera quest'adattamento del romanzo di Georges Arnaud il suo film migliore. 

Sarebbe esaltante rivederlo espanso in televisione, magari in una miniserie nella quale ogni episodio è raccontato dai diversi punti di vista dei protagonisti. 

Ricordate la storia? Nell'impenetrabile giungla sudamericana, un sicario messicano, un terrorista palestinese, un broker francese e un delinquente americano si ritrovano a guidare due camion pieni di dinamite su una pista di duecento miglia. Immaginateli sul confine tra Libano e Siria, o nell'Amazzonia di Bolsonaro con l'epidemia che non ferma l'attività di deforestazione.

Fonte foto copertina: Universal Pictures
Fonte foto interna: Universal Pictures / Carolco Pictures

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