Tornerà presto sul piccolo schermo con la seconda metà della settima stagione (il 13 febbraio), ma intanto The Walking Dead ha collezionato polemiche a non finire per la violenza giudicata, dai fan e non, eccessiva. Cambierà qualcosa? A tal proposito avevano parlato nei giorni scorsi i produttori della serie, come Gale Anne Hurd che ha dichiarato: "Abbiamo ricevuto molti feedback sul livello di violenza. Abbiamo deciso di rallentare un po' mentre giravamo la seconda parte della stagione". Ci sarà davvero meno violenza? Così non sembra, a giudicare dalle parole dello showrunner Scott M. Gimple e da quelle di Greg Nicotero, che hanno in parte smentito quello che a Variety aveva detto la Hurd.
The Walking Dead: gli episodi in arrivo non saranno meno violenti
"La violenza nella premiere era presente per una ragione", ha chiarito Scott M. Gimple. "L'orrore di ciò che è accaduto ai personaggi era voluto perché l'episodio segna l'inizio di una nuova storia. Non credo che quella debba essere la dose di violenza costante dello show, era necessaria per traumatizzare i personaggi e renderli docili al volere di Negan. La violenza contenuta nella premiere aveva uno scopo narrativo, quando usiamo questi toni lo facciamo per un motivo preciso".
Va ancora meglio al dunque Gregory Nicotero: "Per quanto il primo episodio sia stato brutale, fa parte della nostra bibbia che descrive come è diventato il mondo. Non credo che ci censureremo mai, per quanto sia stato difficile guardare quell'episodio non penso che avremmo potuto raccontare quella storia in modo diverso. Non ci freneremo mai. C'è una differenza sostanziale tra la violenza contro gli walkers e quella tra esseri umani, ma è necessaria per la nostra storia".
The Walking Dead settima stagione: la ripresa il 13 febbraio
Violenza minore? Lo potranno vedere (e potranno giudicare) i telespettatori a partire dal 13 febbraio, data della messa in onda della puntata 7X09, la prima dopo la pausa di metà stagione. Cosa accadrà a Rick e ai suoi amici?
