Una Donna per Amica con Laetitia Casta e Fabio De Luigi al Cinema questo Weekend.
Giovanni Veronesi, dopo il fortunato esperimento de “L’Ultima Ruota del Carro”, torna al cinema con la commedia sentimentale “Una donna per Amica” presentata all’ottava edizione del Festival del Cinema di Roma.
Fabio de Luigi nel film interpreta Francesco, un avvocato e consigliere comunale da molti anni trapiantato a Lecce, dove si alterna tra casi indifendibili e l’attività per una lista civica locale. Una vita apparentemente ordinaria se non fosse che, la sua migliore amica italo-francese Claudia, si è trasferita in città per stare vicino alla sorellastra tossicodipendente, diventando una presenza costante nella sua quotidianità.
Si susseguono diverse storie parallele, ma la donna sembra avere sempre la precedenza nella vita del protagonista, in un rapporto che tenderà a complicarsi sempre di più.
Claudia è interpretata dalla splendida Laetitia Casta, al suo primo ingaggio cinematografico in Italia. L’attrice francese con l’Italia ha sempre avuto un rapporto speciale, confermato prima dai dieci anni di relazione con Stefano Accorsi, poi dal neonato amore con Lorenzo Distante, l’assistente di produzione pugliese conosciuto, ironia della sorte, proprio sul set del film.
Accanto a lei un cast quasi totalmente al femminile composto da Monica Scattini a Valeria Solarino e Valentina Lodovini, passando per le due comiche Geppi Cucciari e Virginia Raffaele, per le quali il regista ha voluto ritagliare due personaggi ad hoc, che prendono in mano la vena comica della pellicola. Un film corale in cui tutti sembrano calzare a pennello nel proprio ruolo, anche in quelli minori, complice la bellezza del Salento in cui vengono collocati diversi personaggi dal dialetto alle volte incomprensibile.
Una commedia romantica, tanto leggera quanto sottile nell’affrontare con intelligenza le ambiguità che si possono creare nel rapporto tra un uomo e una donna, che fa perno sull’insospettabile alchimia dei due protagonisti, strappando una risata senza dover ricorrere alla volgarità a cui il cinema italiano ha abituato il pubblico negli ultimi anni.
